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Congedo parentale 2023 all’80 per cento: i chiarimenti della Funzione Pubblica

lentepubblica.it • 12 Aprile 2023

congedo-parentale-2023-80-per-centoIn un recente parere del Dipartimento della Funzione Pubblica ecco illustrate tutte le novità sul Congedo parentale retribuito all’80 per cento per il 2023.


La Funzione Pubblica ha esaminato, nello specifico, una nota con richiesta di chiarimenti da parte di un’amministrazione sanitaria (ma che può risultare universalmente valida per tutti i comparti pubblici).

Si richiedono in particolare quali siano le modalità di applicazione dell’articolo 1, comma 359, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di bilancio 2023), riguardante il congedo parentale.

Vediamo dunque quali sono le informazioni rilasciate dal Dipartimento del Ministro per la Pubblica Amministrazione in questo documento.

Congedo parentale 2023 all’80 per cento: le novità spiegate dalla Funzione Pubblica

Si ricorda che l’ultima manovra finanziaria ha innalzato la soglia della misura dell’indennità per congedo parentale all’80%, rispetto all’ordinaria entità del 30%, per la durata massima di un mese, se goduto in via alternativa fra i genitori fino al sesto anno di vita del figlio.

I mesi di congedo parentale sono nove e sono retribuiti con un’indennità pari al 30%.

Di questi nove mesi:

  • tre mesi non sono trasferibili per ciascun genitore
  • gli altri tre mesi, invece, sono alternativi.

Il Dipartimento, per quanto riguarda le lavoratrici madri o, in alternativa, per i lavoratori padri dipendenti pubblici, sottolinea che questa indennità potrebbe essere già retribuita per intero in base a quanto stabilito dai contratti nazionali di lavoro.

Questo cosa significa?

Il trattamento economico di miglior favore, introdotto dalla legge di bilancio 2023 per uno dei tre mesi non trasferibili di congedo parentale dei genitori, non si applica per il personale delle pubbliche amministrazioni nei casi in cui il contratto nazionale di comparto riconosce già la misura del 100% per i primi trenta giorni. Bisogna dunque fare attenzione e fare riferimento al proprio CCNL di appartenenza, poiché ai pubblici dipendenti possono essere erogati solo i trattamenti economici espressamente previsti dalla contrattazione collettiva.

Il testo completo del parere della Funzione Pubblica

Potete consultare qui di seguito il documento completo.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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